Pizzaiolo torinese muore di infarto dopo una lite sul fumo
Quando la maleducazione oltrepassa il limite; quando, nonostante il divieto di fumare nei locali pubblici qualcuno noncurante si accende la sigaretta. Comportamenti con i quali ci imbattiamo quotidianamente: a volte sopportando, a volte intervenendo. In questa storia, c’è chi è intervenuto, inutilmente, come spesso accade. Ma quel sopruso gli è stato fatale, il cuore malato di Francesco Ghisu, 70 anni, titolare della pizzeria “Su forru” non ha retto alla discussione ed è morto d’infarto. È successo a Torino all’interno della pizzeria, nel quartiere San Donato. Il locale è pieno di gente. Tre persone sulla quarantina entrano, si siedono ad un tavolo e iniziano a fumare. Il ristoratore, un uomo di 70 anni, cardiopatico, li invita a smettere, ma non ottiene alcun risultato. Anzi il gruppetto non solo non spegne le sigarette ma comincia ad alzare il tono della voce, a rivolgere volgari apprezzamenti alle cameriere. Insomma cercano la lite. L’uomo si altera e spiega loro di essere malato di cuore, dunque di farla finita. Nessuno gli dà ascolto. Furibondo per le offese, chiama il 113. Poco dopo però si accascia a terra. Le volanti arrivano ma il gestore è già privo di sensi. Un infarto l’ha stroncato.