Morta la mamma di Biella in coma a Genova
Alla fine, purtroppo, non è stato necessario prendere alcuna decisione. È stata la malattia a porre fine alla vita della giovane gestante al quinto mese di gravidanza ricoverata in coma profondo all’ospedale San Martino di Genova. La donna è morta, così come il bimbo che portava in grembo. Come conferma un secco comunicato dell’ospedale: “Questa mattina alle ore 2,15 la signora M.B. di 36 anni ha spontaneamente abortito un feto non vitale del peso di 292 grammi alla ventunesima settimana di gestazione. Questa mattina alle ore 9 la signora ha cessato di vivere per arresto cardiocircolatorio.” Si è risolto così il dilemma che si era posto a familiari e medici: staccare la spina o mantenere in vita la donna usando il suo corpo come una sorta di incubatrice naturale per dare al feto una possibilità di sopravvivenza? Il dramma era cominciato subito dopo capodanno. Nessuna speranza di sopravvivenza per una giovane donna incinta, colpita da emorragia cerebrale. A tenere in vita mamma e bambino solo l’esperienza dei medici del reparto di terapia intensiva dell’ospedale. Mentre il dramma privato si trasformava in un dibattito etico sull’opportunità di staccare la spina o meno. Il peso della decisione – come vuole la legge – ricadeva sul padre del bimbo e la famiglia che stavano valutando possibili alternative. Ma stanotte una nuova crisi che i medici non hanno potuto fronteggiare ha messo la parola fine alla difficile vicenda. La donna, abitava a Massazza, nel basso Biellese. Il marito è un dirigente di un’azienda meccanica, lei insegnante di una scuola materna e con un altro figlio di 4 anni. Insegnante affettuosa con i bambini che con lei hanno sempre trascorso ore felici e serene. Dopo la prima settimana di coma c’era stato un lieve miglioramento che aveva lasciato sperare il marito e i parenti. Ieri sera l’epilogo della dolorosa vicenda. I funerali saranno celebrati mercoledì pomeriggio a Biella.