Nuova protesta dei pendolari della Torino – Milano
“Ho fatto un conto passo 500 ore all’anno in più sui treni per i ritardi….” dice un impiegato torinese che lavora a Milano. La protesta dei pendolari riprende. Ad una decina di giorni dal blocco dei treni a Vittuone, alla porte di Milano, questa mattina sono stati i viaggiatori di Torino ad inscenare lo “sciopero del biglietto”. Un volantinaggio alla stazione di Porta Susa per segnalare i continui ritardi, la mancanza di manutenzione ordinaria, l’inefficienza dei collegamenti fra il capoluogo piemontese e Milano. La decisione di alcuni gruppi di passeggeri, centinaia di pendolari, è di non rinnovare l’abbonamento ferroviario per il mese di febbraio ma continuare ad utilizzare anche nel prossimo mese quello di gennaio, “a titolo di rimborso per i disagi subiti nel corso del 2004”, precisano. Treni sovraffollati, sporchi, con ritardi cronici di 15-20 minuti: questa la realtà descritta dai viaggiatori e quei ritardi si riversano poi sulla vita delle persone, perché significa arrivare in ritardo al lavoro e quindi vedersi decurtato lo stipendio oppure recuperare il tempo perduto a fine turno, quindi rientrare a casa alla sera anche alle 10. E poi ci sono i disagi economici: se gli Interregionali sono sovraffollati spesso si è costretti a utilizzare gli Intercity che però costano molto di più e comunque non sono immuni dai ritardi.