Madre tenta di uccidere figlia poi si suicida
La scena è molto simile a quella di Volpiano, provincia di Torino, dove nel dicembre scorso una mamma uccise la piccola figlioletta e poi tentò di togliersi la vita. Oggi è accaduto qualcosa di drammaticamente analogo a Piossasco, 15mila abitanti, sempre in provincia di Torino. Emanuela Bosio, 36 anni, ha colpito più volte con un coltello da cucina la piccola Giulia, nata 3 mesi fa, poi credendola morta ha rivolto contro di sè l’arma e si è tolta la vita con un fendente al torace. La piccola è gravissima all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino: sottoposta ad un delicato intervento chirurgico è tuttora in pericolo di vita. Perché questo ennesimo episodio di follia? Conclamata crisi post-partum il primo responso degli inquirenti: si tratta infatti di una famiglia felice, affiatata. Giulia era la primogenita di una coppia di impiegati che qualche anno fa aveva acquistato un appartamento in questi eleganti condomini fuori città. Per gli amici un gesto inspiegabile. “Stavano bene, si volevano bene, una famiglia felice…” dice una vicina di casa. Il fatto è accaduto oggi poco prima di mezzogiorno. A casa di Emanuela Bosio c’era anche la nonna della piccola Giulia. Quando è arrivato il nonno, Bartolomeo Bosio, con uno stratagemma la mamma ha fatto uscire entrambi e si è barricata in casa. L’uomo ha cercato di entrare nell’appartamento scavalcando il balcone, ma è caduto e ha riportato un grave trauma cranico. È toccato poi ai Carabinieri fare irruzione in casa e fare la tragica scoperta. Il papà di Giulia, che lavora presso una ditta di trasporti, avvertito dell’accaduto, non riesce a spiegarsi il gesto folle della moglie, ma forse perché una spiegazione plausibile non c’è.