Delitto Novi: la città non vuole ricordare
Entrando in città i cartelli turistici ti avvisano di essere nelle terre del Campionissimo, perché Fausto Coppi nacque a pochi chilometri da qui. Il sindaco di Novi Ligure, Claudio Robbiano, invita a ricordare questa città per il suo cioccolato, non per altro. Qui la gente ha voglia di dimenticare Erika, di dimenticare Omar, di allontanare quei giorni del febbraio di 4 anni fa quelli dell’efferato delitto di Susy Cassini e del figlio Gianluca di 12 anni, nella villetta alla periferia della città a cavallo fra Piemonte e Liguria. Ieri sera nell’unico cinema di Novi si è proiettato il film “Sono stati loro”, una pellicola che ripercorre le 48 ore successive al delitto. In sala c’erano circa una sessantina di persone, quasi annoiate, quasi infastidite, pochissimi con voglia di parlare. La sensazione che si respira passeggiando per via Girardengo, la via maestra di questa città di 27mila abitanti, è la stessa che si prova a Cogne, quel fastidio per le telecamere, per i cronisti, per essere abbinati sempre e solo al delitto, al rosario di sangue. Ma come si fa a dimenticare quella storia, quando la cronaca impone la prossima uscita dal carcere di Erika e Omar. Come si fa a non interrogarsi sul modo di accogliere di nuovo per queste vie questi due scomodi concittadini: i genitori di Omar hanno già dovuto cambiare città tre volte per evitare problemi. Francesco De Nardo, invece, abita sempre lì, nella casa dove furono uccisi sua moglie e suo figlioletto: aspetta Erika.