C’era mezzo paese, una vera folla di persone commosse e ancora incredule, oggi a Racconigi (Cuneo) ai funerali del piccolo Enrico Mellano, morto a due anni e tre mesi, la notte di mercoledì scorso all’ospedale di Carmagnola, (Torino) dopo una flebo con una sostanza killer per un bimbo piccolo, cloruro di potassio. In prima fila il papà, Giovanni Mellano, la mamma Elena con in braccio il fratellino di tre mesi e suo fratello Domenico Lanfranco, sempre a fianco della coppia durante la tragedia. Ma a salutare la piccola bara bianca, coperta di fiori bianchi, c’era anche la dirigenza tutta dell’ospedale San Lorenzo di Carmagnola e diverse infermiere, molte delle quali con le lacrime agli occhi. Per la vicenda sono state indagate anche due infermiere, Gabriella Testa, che ha fatto la flebo senza accorgersi dello scambio delle due fialette, del tutto identiche tra loro a parte il colore della scritta (e un numero 4 stampato su quella di potassio, scritta simbolo per i medicinali pericolosi), e la caposala, responsabile della gestione dei farmaci nel reparto. Ma gli occhi degli inquirenti ora sono puntati sulle modalità di approvvigionamento dei farmaci all’interno dell’ospedale. Come mai quella fialetta è finita in pediatria? Per quale errore umano e in quale momento della catena? Nelle prossime settimane si conosceranno anche gli esiti dell’autopsia eseguita sul corpicino del piccolo che potranno contribuire a capire, nei dettagli, cosa è accaduto.

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