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06 gennaio 2005

Muore d’infarto dopo aver tentato di uccidere l’amico

 Tenta di uccidere l’amico, facendo irruzione in casa sua, poi si allontana e viene trovato morto, a bordo della sua auto, probabilmente colpito da un infarto. È accaduto stamattina, attorno alle 6, a Vercelli. L’aggredito non ha riportato ferite gravi. Al momento si indaga sul movente passionale: il mancato omicida si sarebbe invaghito della moglie dell’amico. La dinamica – raccontata in Questura – assomiglia a un film thriller. Vincenzo Micillo, 60 anni, dopo una notte trascorsa in servizio come portiere d’albergo, rientra a casa e mentre è in bagno sente entrare qualcuno che gli assesta una randellata in testa. Anche se tramortito Micillo gli afferra il cappello e lo riconosce: “Sergio, che fai, sei impazzito?” gli chiede. È infatti l’amico Sergio Grazzini, 61 anni, residente a Borgo d’Ale (Vercelli), che arrotonda la pensione con lavoretti saltuari in alcuni alberghi vercellesi. La vittima predestinata non fa in tempo a scappare che l’altro con una pistola, che risulterà regolarmente denunciata, gli spara contro due volte al fianco sinistro e una alla guancia sinistra. Poi l’arma si inceppa e questo probabilmente salva la vita a Micillo. Nel frattempo sono giunti gli agenti di una Volante e inizia la caccia al feritore. Verso le 10 la Polizia lo trova nella sua auto; Sergio Grazzini è seduto al volante, esanime, il motore della vettura ancora caldo, la chiave inserita nel cruscotto. Sul sedile ci sono la pistola, il randello, un coltello a scatto, i guanti di lattice e il berretto nero. Dai primi accertamenti risulta che il decesso sia stato causato da un arresto cardiocircolatorio.

 



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