Dopo cent’anni chiude il bar di Paolo Conte, salotto di Asti
Non era il Mocambo, bar simbolo della canzone italiana per l’omonimo brano di Paolo Conte, ma era ugualmente prediletto dal cantautore-avvocato astigiano. È il Cocchi, locale di Asti altrettanto famoso, che chiudendo il 28 dicembre, si porta via un altro pezzo di storia. Il Mocambo chiuse negli anni ’50, il Cocchi ha tenuto duro fino a qualche giorno fa, con i suoi famosi toast farciti al lardo e ad altre prelibatezze culinarie, le sue paste e i suoi cocktail. Ci andava, tanti anni fa, anche il papà di Paolo e Giorgio Conte, il notaio-pianista. E ci portava i figli che si abituarono da subito a frequentare il bar per antonomasia di Asti, all’angolo di piazza Alfieri, vicino al corso omonimo dove c’è anche il barbiere di Paolo Conte, ancora oggi tappa d’obbligo ogni mese per il celebre autore di “Via con me”, “Sotto le stelle del jazz”, “Onda su onda”. Dopo una sfumata al taglio dei capelli, non mancava mai un caffè, o un aperitivo, a secondo dell’ora, al Cocchi. Anche se la famiglia Conte, da un po’ di anni aveva preferito il bar Lupi, ma il Cocchi è una di quelle cose, che non se ne va mai dal cuore. Il Cocchi era bello. Come tutti i bar che gli assomigliano aveva il bancone alto, di legno, lo specchio alle spalle e tante vetrate sulla via, anzi, sulla piazza in questo caso. Quell’angolo era forse il più conosciuto, il più amato della città. Chissà cosa verrà al suo posto. Tutto è nelle mani della Cassa di Risparmio di Asti che ha già preso contatti con la Conbipel, ma sono in molti a pensare che possa tornarvi un bar.