Fiat: dopo 4 anni anche l’Auto esce dal passivo
Utile netto 2005 del gruppo Fiat di quasi un miliardo e mezzo di euro, superiore alle attese. Ultimo trimestre dell’anno scorso per Fiat Auto in attivo dopo oltre 4 anni di passivo. Fatturato in crescita e utile per tutti i settori. “C’è molta soddisfazione nel presentare questi dati” dice il presidente Luca Cordero di Montezemolo. E dire che solo un paio d’anni fa c’era chi consigliava alla famiglia Agnelli di vendere la Fiat, chi pronosticava foschi scenari con i libri in tribunale. La cura Marchionne ha dato e sta dando risultati superiori alle più rosee prospettive e ambizioni. È un consiglio d’amministrazione, quello di oggi a Torino, in cui la più grande industria privata italiana presenta con orgoglio i propri risultati, soprattutto quello dell’auto che torna ad essere settore in attivo dopo anni di passività. Per Montezemolo è merito degli uomini che lavorano in Fiat, delle banche che hanno creduto in questa azienda e nei suoi programmi e della famiglia Agnelli che non si è tirata indietro anche nei periodi bui. Una famiglia che continua ad essere unita nel sostenere la Fiat. Lo conferma il vicepresidente John Elkann smentendo voci di dissensi famigliari. E per il futuro confermati tutti gli obiettivi già prefissati. 13miliardi di euro di investimenti per nuovi modelli auto a cominciare dalla Sedici, il fuoristrada delle prossime olimpiadi di Torino 2006, nessuna chiusura in vista per gli stabilimenti italiani e obbiettivo forte per il gruppo quello di raggiungere il miliardo e 800 milioni di utile. Con una U e tre I, ancora Montezemolo spiega il significato di queste lettere: “U come umiltà, I come impegno innovazione e internazionalizzazione”. Il consiglio oggi ha annunciato anche il lancio di un prestito obbligazionario della durata di sette anni: ammontare e prezzo del bond saranno determinati in base alle condizioni di mercato.