Il calcio sconvolto dalla tragedia di Vinovo
Dolore, rabbia, sconforto, incredulità. Sono tanti i sentimenti che emergono a 24 ore dall’assurda tragedia che ha sconvolto la Juventus e tutto il calcio italiano. La morte di Alessio Ferramosca e Riccardo Neri, inghiottiti dalle acque gelide del laghetto artificiale del centro Mondojuve di Vinovo lascia attoniti, senza parole. Silenzio allo stadio Olimpico dove oggi Del Piero e compagni si sono allenati, silenzio della dirigenza bianconera impegnata a stare accanto ai famigliari disperati e ai compagni dei due ragazzi di 17 anni, Riccardo portiere e Alessio fantasista della formazione giovanile Berretti, un minuto di silenzio su tutti i campi di serie A e serie B. Morti per un tragico scherzo del destino mentre a fine allenamento cercavano di recuperare un pallone finito proprio in quell’invaso usato per raccogliere l’acqua piovana e per irrigare i campi. Forse uno è scivolato, l’altro s’è tuffato per un estremo tentativo di salvataggio. Una sciagura che però pone inquietanti interrogativi. Perché l’allarme è scattato con un ritardo di un’ora quando gli inservienti hanno trovato gli abiti di Alessio e Riccardo negli spogliatoi? A quel punto le frenetiche ricerche, il recupero dei corpi, la disperata corsa all’ospedale sono state inutili. Quel laghetto artificiale è regolarmente recintato ma chi frequentava Mondojuve era stato informato della sua pericolosità? Domande alle quali cercherà di rispondere l’inchiesta della Procura di Torino con l’autopsia e i rilievi che sono proseguiti per tutta la giornata di oggi. L’inchiesta è coordinata dal Procuratore aggiunto Raffaele Guariniello e condotta dai pm Gabriella Viglione e Alberto Benso. Ci sono già i primi avvisi di garanzia: oltre all’amministratore delegato Jean Claude Blanc sono stati indagati l’allenatore della formazione Berretti, Maurizio Schincaglia, l’allenatore dei portieri, Lorenzo Frison, l’amministratore delegato della Semana (la società che gestisce Mondo Juve), Renato Opezzi, il dirigente Alessandro Sorbone, responsabile del personale. Oggi i magistrati hanno ricevuto un primo rapporto sull’accaduto e hanno già avviato i primi interrogatori. Hanno iniziato dai compagni di squadra di Alessio e Riccardo, ma non solo. Saranno sentiti tutti coloro che ieri erano nel centro sportivo al momento della terribile disgrazia. Gli inquirenti hanno predisposto una perizia sul luogo della disgrazia: il laghetto è stato posto sotto sequestro e per tutto il giorno i Carabinieri hanno compiuto rilievi. Gli accertamenti disposti dalla magistratura riguardano il luogo dove è avvenuta la tragedia, e in particolare eventuali carenze esistenti nell’impianto e di chi lo gestisce, le responsabilità sul controllo dei ragazzi minorenni e del datore di lavoro.