Festa per i 100 anni del Toro
Nella centralissima piazza Solferino a Torino, in un bar il 3 dicembre 1906, cento anni fa, un gruppo di appassionati dava vita al Football Club Torino. Un secolo di vita per una società di calcio è un traguardo importante. Se poi questa società è il Toro assume un significato ancor più speciale. Perché la storia della società granata è intrisa di avvenimenti che vanno al di là dell’aspetto sportivo. Basti pensare all’epopea del Grande Torino di Valentino Mazzola che accompagnò gli Italiani fuori dalla Seconda Guerra Mondiale e alla tragedia di Superga che fu la tragedia di una nazione intera. Poi le gesta calcistiche e la scomparsa di Gigi Meroni, dei gemelli del gol Pulici-Graziani, le sfide infinite coi cugini-rivali della Juventus, insomma un secolo di calcio e non solo che fanno dire al presidente Urbano Cairo: “Non è la festa solo del Toro, è la festa del calcio e di tutto il mondo dello sport”. Prima della partita di campionato allo stadio Olimpico di Torino c’è stata una grande festa coi campioni di ieri e di oggi, con i ragazzi del vivaio granata, ma i festeggiamenti del Centenario dureranno un anno intero e culmineranno con la fiaccolata di tutta la città a Superga il 4 maggio 2007, anniversario della sciagura del Grande Torino. Cento nomi per cento anni: tanti i campioni della storia del Torino radunati oggi sul campo dello stadio Olimpico per partecipare alla festa del Centenario granata. Nomi di epoche e storie diverse, dagli stranieri Martin Vazquez, Law, Abedì Pelè, Polster, Combin, Junior, alle icone granata di sempre Agroppi, Pulici, Sala, Graziani, Zaccarelli, gli uomini dell’ultimo scudetto quasi al completo, a vecchie glorie nazionali come Cesare Maldini, ai granatissimi allenatori come Vatta e Giagnoni. La festa è stata bella, intensa, molto sentita, uno stile che ha caratterizzato il mondo granata da sempre, come quello perfetto per il presentatore Piero Chiambretti, che è riuscito a rendere bene la filosofia del popolo granata, fatta di grandi emozioni, gioie e dolori vissuti intensamente, slanci sanguigni e ironia graffiante. Al termine della sfilata è stata scoperta una gigantesca torta (solo simbolica) posizionata a centrocampo: suggestivo il momento dell’accensione delle candeline (cento torce che i ragazzi del settore giovanile portavano con loro). E i giocatori a posare intorno in una gigantesca foto di gruppo. Poi, sfilata generale a raccogliere le ovazioni del pubblico, che ha scandito lo slogan preferito di sempre: ‘Torino è stata e resterà granata”.