Truffa a Regione Piemonte, condannato on. Brigandì
Il deputato leghista Matteo Brigandì è stato condannato a due anni di reclusione dal Tribunale di Torino per una vicenda legata a una truffa ai danni della Regione Piemonte. Brigandì, che alle ultime consultazioni per il rinnovo del Parlamento è stato eletto in Lombardia, è chiamato in causa nella veste di assessore al legale e al commercio estero della precedente giunta regionale di centrodestra. La figura centrale del processo era considerata quella di Agostino Tocci, commerciante d’auto di Moncalieri (Torino) che nel 2003 riuscì ad ottenere dalla Regione – con l’aiuto di Brigandì, secondo l’accusa – un indennizzo non dovuto di due milioni e 800 mila euro per presunti danni patiti dalle alluvioni del 1994 e del 2000. Allo stesso Tocci sono stati inflitti tre anni di carcere, condonati per effetto dell’indulto. I giudici del tribunale hanno inflitto in tutto sei condanne, di cui due (a quattro mesi di reclusione) per i finanzieri Gianni De Gaudenz, già comandante del terzo gruppo del Nucleo regionale, e Silvio Bean, maresciallo, che tra il 1999 e il 2000, durante una verifica fiscale sulle aziende di Tocci, avrebbero ricevuto da lui un’auto a prezzo scontato. Assolto un commercialista che aveva avuto un ruolo marginale. Le indagini sono state condotte dalla Guardia di Finanza e dal pm Andrea Padalino, che in aula ha anche sostenuto la pubblica accusa. La Regione Piemonte si è costituita parte civile e ha ottenuto un risarcimento complessivo di 255 mila euro.