12 DICEMBRE 2011 – Arturo Brachetti nominato “Chevalier”.
Prima di lui uno solo: Leopoldo Fregoli morto nel 1936. Arturo Brachetti ha il merito di aver riportato in auge un’arte praticamente dimenticata, il trasformismo. Passione nata per caso e portata avanti con ostinazione, e grande professionalità.
Arturo Brachetti è nato a Torino il 13 ottobre 1957, studia in seminario dove incontra un giovane prete, Silvio Mantelli, noto ai più come il Mago Sales. E’ proprio lui che insegna al piccolo Arturo i primi rudimenti dell’illusionismo, il giovane allievo è intelligente e apprende in modo rapido, a 15 anni mette in scena nel teatro del seminario il suo primo spettacolo di cambio veloce di ruoli.
Fregoli è morto da troppo tempo, e non ha lasciato alcuna informazione sui suoi trucchi da trasformista, Arturo sperimenta e inventa nuovi sistemi, ancor oggi non svela i suoi segreti.
Parte quindi da Torino con tante idee, il ciuffo sbarazzino in testa, una valigia con solo sei costumi (ora ne ha più di 350!) e un unico numero. Parigi lo accoglie a braccia aperte e anno dopo anno lo trattiene sempre più a lungo. Ma Brachetti è conosciuto e apprezzato anche a Londra, Montreal, Los Angeles, Berlino. Il successo arriva all’estero, seminato con pazienza e lunghe tournee, e solo più tardi in Italia dove, oltre ai suoi fantasmagorici spettacoli, ha diretto anche quelli di Aldo Giovanni e Giacomo, Raul Cremona e Angelo Branduardi.
Ma il suo rapporto con Parigi è particolare e profondo: in occasione del Natale del 2004 è invitato ad esibirsi all’Eliseo alla presenza del presidente Jacques Chirac. I francesi adorano Arturo Brachetti, i suoi one man show restano in cartellone per mesi e mesi: al Folies Berger nel 2010, con lo spettacolo Ciack si gira, batte tutti i records di pubblico, di permanenza e di incassi.
Nel 2011 il Ministro della Cultura francese Frédéric Mitterand lo nomina Chevalier des Artes e des Lettres. Un meritato riconoscimento per un grande professionista, un torinese che si è fatto onore nel mondo.