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13 dicembre 2007

Autotrasporto: dopo blocco tir si contano danni

Dopo la revoca del blocco dell’autotrasporto la situazione sta tornando alla normalità in Piemonte, ma il conto dei danni all’economia regionale è salato. Tre giorni di camion fermi sono costati, secondo la Coldiretti 30 milioni al settore agroalimentare, 80 milioni a quello vinicolo (soprattutto degli spumanti), una mancata produzione di 5 mila auto alla Fiat, il fermo di alcune linee degli stabilimenti Michelin. Solo al Caat (mercato all’ingrosso) di Torino il danno è stato di circa sette milioni di euro. Inoltre in questo periodo sono state pesanti le conseguenze per le industrie specializzate nei dolci natalizi (Balocco, Maina, Bistefani, in parte Ferrero). Si è sfiorato il ricorso alla cassa integrazione per migliaia di dipendenti. Intanto il 50% dei distributori di benzina della regione è già stato rifornito di carburanti e tra domani e sabato, “il 90% degli impianti dovrebbe essere in grado di erogare benzine”, sostiene Gianni Nettis, presidente regionale del Faib, l’associazione cui aderiscono quasi 1.200 stazioni. Sabato e domenica le pompe di benzina possono rimanere aperte: lo ha ricordato oggi l’assessore regionale al Commercio Giovanni Caracciolo in una lettera inviata alle amministrazioni comunali. Sta tornando regolare anche la distribuzione della merci al Caat, il centro agro-alimentare all’ingrosso alle porte di Torino che tratta 26 mila quintali di frutta e verdura al giorno con un giro d’affari annuo pari a 600 milioni di euro. “La scorsa notte – spiega il presidente Antonio Carta – hanno varcato i cancelli del Caat 25 autotreni rispetto al centinaio che arriva normalmente, speriamo che la prossima notte il centro possa funzionare di nuovo al 100%”. Anche i centri commerciali e i supermercati stanno nuovamente riempiendo gli scaffali di merci in vista dell’ultimo week-end di spese prima di Natale. Il blocco dell’autotrasporto ha bloccato – lamenta la Coldiretti regionale – le esportazioni, soprattutto quelle di frutta (mele e kiwi), merci ferme nei magazzini da 6-7 giorni, quindi ancora prima che il blocco dei Tir fosse attuato. Con il secondo turno di oggi a Mirafiori e Termini Imerese sono tornati a lavorare a pieno regime anche tutti gli stabilimenti italiani della Fiat: la protesta degli autotrasportatori ha determinato, fino a ieri, una minor produzione di 5.000 vetture e 25 mila lavoratori sono stati lasciati temporaneamente a casa.



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