Incendio Thyssen: i funerali solenni in Duomo
Per anni hanno lavorato insieme nello stesso reparto. Ed eccoli di nuovo qui insieme, uno accanto all’altro per l’ultimo viaggio. Antonio Schiavone, 36 anni, aveva 3 bimbi piccoli; Roberto Scola, 32 anni, padre di due figli, Angelo Laurino, 43 anni, sposato anche lui con due ragazzi, e Bruno Santino, che aveva appena 26 anni. Quattro vittime dell’amore, morti mentre lavoravano per regalare un futuro più sicuro e dignitoso alle loro famiglie. Quattro operai che hanno perso la vita mentre facevano il turno di notte, in fonderia. Pensieri che si rincorrono mentre il mesto corteo sfila in una città attonita. Se lunedì scorso alla manifestazione c’era la rabbia, oggi ai funerali regna solo il silenzio rotto da qualche applauso all’arrivo e all’uscita delle bare. A farsi interprete delle tante riflessioni il cardinal Poletto nell’omelia. Il Cardinale da giovane è stato un prete operaio, da qui la sua forte sensibilità alle tematiche del lavoro, da qui il suo forte monito “Mai più morti come questi… mai più feriti come questi!” E ancora tanti interrogativi sul perché di una tragedia così grande: un solo insegnamento. “Il lavoro deve essere per l’uomo e non l’uomo per il lavoro”. Parole che riecheggiano il messaggio espresso dal Papa in un telegramma per i parenti delle vittime nel quale auspica che sia tutelata la sicurezza di tutti i lavoratori. In chiesa e sul sagrato autorità e gente anonima, alcuni dirigenti delle acciaierie Thyssen, i ministri Ferrero e Damiano, ex operai, pensionati, casalinghe, scolaresche. Presenze silenziose per dare un po’ di conforto a mogli, a genitori, a figli di quattro vittime dell’amore.