Svolgerà attività di volontariato in una struttura piemontese Ambra, una delle tre ragazze coinvolte nell’omicidio di suor Maria Laura Mainetti, uccisa a Chiavenna il 6 giugno del 2000. La giovane sta scontando la pena in carcere a Torino, città in cui si sono trasferiti i suoi familiari, e il Tribunale di Sorveglianza le ha concesso la semilibertà. Il lavoro, per Ambra, comincerà nei prossimi giorni, quando educatori e operatori dei servizi sociali definiranno il programma: passerà la giornata al lavoro e alla sera rientrerà in carcere. Non sarà comunque la sua prima uscita, visto che nei mesi scorsi aveva ottenuto dei permessi premio. “La decisione del tribunale – dice il suo avvocato, Alessandra Grilli – ci lascia pienamente soddisfatti: consente alla giovane di proseguire il suo percorso verso la riabilitazione”. In carcere, Ambra ha preso la licenza superiore e si è iscritta alla facoltà di giurisprudenza dell’Università di Torino: ha anche già sostenuto con profitto tre esami. Il termine della sua condanna è fissato nel novembre del 2008: all’indulto si aggiunge lo sconto della “liberazione anticipata” garantito a chi si comporta bene.

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