Incendio Thyssen: interviene l’azienda
Al quarto giorno anche la Thyssen fa sentire la sua voce: in un comunicato l’azienda precisa che non c’è alcuna conferma che ci siano state violazioni degli standard di sicurezza. La ThyssenKrupp – afferma ancora la direzione – non ha mai ridotto il numero degli addetti antincendio a Torino e le ore di straordinario sono in costante diminuzione”. Affermazioni in forte contrasto con quanto detto in questi giorni dai lavoratori delle acciaierie. Toccherà alla magistratura stabilire la verità: per ora ci sono 3 dirigenti Thyssen indagati e sopralluoghi continui alla linea 5. “Spero negli aiuti di tanti perché ho il bimbo piccolo e non posso andare a lavorare… ho sentito che qualcosa si sta muovendo, a partire dal telegiornale di Canale 5”, Tina, la moglie di Antonio Schiavone, la prima delle vittime, chiede di non essere lasciata sola. Vive a Envie, provincia di Cuneo, ha due bimbi di 4 e 6 anni e un altro piccolo di 2 mesi. E sicuramente i telespettatori del Tg5 risponderanno prontamente a questa richiesta di solidarietà. C’è il conto corrente del Gruppo Unicredit:, specificando come causale del versamento: per i familiari delle vittime delle acciaierie Thyssen. E domani in occasione della grande giornata di lutto di Torino i sindacati apriranno un’altra raccolta fondi. Segnali che cercano di lenire il dolore di parenti che ancora lottano accanto ai 3 feriti le cui condizioni restano disperate o delle famiglie che hanno vissuto una domenica di lutto. “Eravamo una bella famiglia… non sarà un bel Natale… me lo sentivo, quel giorno gli avevo detto di non andare a lavorare” aggiunge Tina. Sul fronte delle indagini emerge l’indiscrezione che un computer aveva – mezz’ora prima dell’inferno – segnalato un’avaria all’impianto elettrico. Ma nessuno se ne curò. Toccherà all’inchiesta appurare, perciò, se la strage poteva essere evitata. A rispondere saranno i tre dirigenti del gruppo Thyssen Italia già raggiunti da avviso di garanzia per incendio, disastro, omicidio e lesioni colpose.