Giudice rifiuta arresto 34 spacciatori, uscirebbero subito di prigione
Giuridicamente forse non è una decisione ineccepibile, ma certo testimonia uno stato d’animo ormai serpeggiante fra i magistrati. Un gip torinese ha respinto la richiesta di arresto per 34 spacciatori perché fra attenuanti generiche, riti alternativi, l’indulto e la semilibertà sarebbero subito fuori dal carcere, in prigione non ci starebbero nemmeno un giorno. Tutto ha inizio nel gennaio 2003 quando alle porte di Torino viene ucciso un impiegato, Giuseppe Donà. A casa sua viene trovato 1 chilo e 700 grammi di cocaina. Indagini per 4 lunghi anni, fino ai giorni nostri quando i Carabinieri di Torino riescono a individuare tutti i componenti di una grossa banda dedita allo spaccio di droga, 39 gli arresti. All’udienza di convalida il gip Alessandro Prunas Tola ne conferma 5 e ne respinge 34, con questa motivazione disarmante: metterli in galera sarebbe inutile.