Alla Reggia di Venaria si impara a gestire il caos
Prove di gestione di caos. È quanto sta tentando di fare la Reggia di Venaria, inaugurata, dopo 8 anni di restauri, meno di un mese fa in pompa magna, con il vicepremier Francesco Rutelli, Walter Veltroni e tanti altri, e ora presa d’assalto dai turisti, oltre 75mila in una ventina di giorni, 9.300 ieri, 8.000 oggi. E tutto ciò con grandissima soddisfazione degli enti locali, comune di Venaria in testa. Ma il grande afflusso presenta però dei problemi, soprattutto perché la zona non era preparata a tutto ciò. I disguidi più grossi si registrano alle biglietterie considerato che in questo week end di ponte si sono fatte anche due ore di coda (non possono entrare più di 400 persone ogni mezz’ora) ma soprattutto sulle strade che portano alla Reggia, a partire dall’uscita dell’autostrada dove ieri e oggi ci sono stati ingorghi. Ci sono anche problemi dovuti alla mancanza di un bar ristorante all’interno della mastodontica struttura il cui percorso è lungo oltre un chilometro e mezzo. Chi ha bisogno di un panino, una bottiglia d’acqua o un servizio deve uscire e rivolgersi ai bar del paese che, per altro, sono in brodo di giuggiole. Comunque venerdì dovrebbe aprire l’attesissima caffetteria all’interno della Reggia. Per ovviare a questi e altri problemi da domani ci saranno incontri tra addetti e rappresentanti di Regione e Comune. Intanto la Reggia, diventata vero volano per il turismo piemontese, si gode il suo bagno di folla, 30.000 persone solo in questo primo ponte vacanziero della sua giovane vita.